Chi è Marco Iorio
Dopo gli studi in Ingegneria Meccanica e precedenti esperienze in SCA, leader nel settore della carta, e KME, azienda di laminati in rame ed ottone, nel 2013 Marco Iorioentra a far parte del mondo dei laminati in alluminio verniciato in qualità di Direttore di Stabilimento Italcoat.
Marco Iorio, spostato con due figlie, è nato e cresciuto a Vico Equense nella Penisola Sorrentina. Appassionato di fotografia, di Modelli di Management, della buona cucina e del buon bere, possiede oltre 30 paia di calzini colorati ed è un grande tifoso del Napoli.
Descrivici brevemente i tuoi studi e la tua esperienza professionale (prima di Italcoat)
Marco Iorio: Sono un ingegnere meccanico laureato alla Federico II di Napoli e attraverso le mie precedenti esperienze professionali ho intrapreso un percorso di formazione molto più gestionale che tecnico. La mia esperienza precedente mi ha permesso di ricoprire diversi ruoli anche a livello europeo, di viaggiare molto e di acquisire una visione aziendale completa. Inoltre aver lavorato anche in un’azienda in difficoltà economiche mi ha fatto comprendere quanto la passione per il proprio lavoro e il lavoro di squadra possano portare al raggiungimento di risultati incredibili.
Poi sei arrivato in Italcoat: cosa rappresenta per te quest’azienda?
Marco Iorio: la mia seconda casa, nonostante mia moglie ritenga sia la prima visto il tempo che ci trascorro. Italcoat mi ha dato la possibilità di ricoprire un ruolo di forte responsabilità, di mettere in atto tutto ciò che ho imparato dalle mie precedenti esperienze, grazie anche alla fiducia e all’autonomia che mi sono state date dall’azienda.
In qualità di Direttore di stabilimento partecipi in prima persona alle attività produttive dell’azienda: come coordini lo sviluppo dei processi di produzione e il supporto ai dipendenti nella loro crescita professionale?
Marco Iorio: Innanzitutto analizzando quotidianamente i risultati e trasmettendo al mio team le priorità, dando loro una visione il più possibile a 360 gradi. Cerco inoltre di favorire la crescita dei miei collaboratori dando loro delle linee guida e supportandoli costantemente nella gestione di eventuali criticità. Promuoviamo costantemente l’attività di formazione e momenti di condivisione sia in aula che sulle linee di produzione. In Italcoat è normale fermarsi per discutere insieme di un problema qualitativo, condurre eventi kaizen e adottare metodologie di problem solving strutturato.
Come ti rapporti con i tuoi collaboratori?
Marco Iorio: Mi piace molto stare a contatto con i miei collaboratori, cerco di ascoltarli e di promuoverne sempre la partecipazione al miglioramento continuo. Delego le attività a chi ha più esperienza, anche accettando gli errori che ritengo essere parte imprescindibile della crescita. Dedico invece più tempo ai collaboratori più giovani perché necessitano di maggiore ascolto e formazione. Per questo considero importanti i momenti di incontro one to one periodici formalizzati, ma anche scambiare due chiacchiere alla macchinetta del caffè: ogni momento di confronto può essere importante.
A volte mi sento un napoletano un po’ “tedesco”: credo che la disciplina e il rispetto delle regole siano importanti sempre, così come la cura del dettaglio, ma senza rinunciare al sorriso o alla possibilità di fare una battuta. Spingo sempre il mio team al massimo, puntando alla perfezione, perché solo così si possono raggiungere grandi risultati. Capisco che questa cosa non sempre viene accettata facilmente!
Il fattore per me più importante è il lavoro di team, dal Daily Meeting alla realizzazione di SGA (Small Group Activity) passando per attività extra lavorative come l’ultimo cooking contest che abbiamo realizzato, senza escludere la celebrazione di un buon risultato, abitudine assolutamente consolidata e necessaria alla motivazione dei collaboratori.
Quali sono in genere le reazioni del personale di fronte ai cambiamenti?
Marco Iorio: Mi piace immaginare una fabbrica come l’insieme di tanti imprenditori che vivono l’azienda come propria, contribuendo a migliorarla e perfezionarla sempre di più. Fin dal primo giorno di lavoro in Italcoat ho sempre cercato di apportare qualche piccolo cambiamento. Devo ammettere che non è facile farli accettare, ma ho imparato che il cambiamento viene accettato solo se passa attraverso il coinvolgimento delle risorse. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere, ma ripensando all’azienda com’era 4 anni fa, oggi vedo una realtà molto migliorata, grazie all’impegno di tutti.
C’è un progetto al quale sei particolarmente legato? Perché? Quali sono i rischi e le difficoltà che hai incontrato nella fase progettuale e realizzativa?
Marco Iorio: Il progetto di “Standardizzazione del processo di verniciatura”, che ci permetterà di realizzare il salto di qualità. Il progetto richiede il coinvolgimento di tutti, fissa gli standard di lavoro e garantisce la qualità. Si tratta inoltre di un progetto molto complesso dato l’elevatissimo numero di prodotti che realizziamo e l’elevato numero di variabili: materiali, parametri di processo e operazioni. La realizzazione di questo progetto ha contribuito in 3 anni di dimezzare reclami, aumentare del 5% la resa e la produttività.
Descriviti con un solo aggettivo (e perché)
Marco Iorio: Positivo! Cerco sempre di vedere il lato migliore delle cose, anche perché mi reputo una persona molto fortunata per quello che ho. Mi aiuta a lavorare meglio, a vedere i problemi come una opportunità, ad essere più felice e a darmi sempre nuovi obiettivi. Cerco sempre di trasmettere anche a chi mi sta vicino positività e ottimismo. Inoltre lavorando con più di 1600 codici di vernici dei colori più svariati, non posso che vedere Italcoat come un ambiente “colorato”. Proprio come i miei calzini!
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Marco Iorio: Da una parte migliorare ulteriormente gli standard qualitativi e i risultati dello stabilimento, puntando soprattutto sulla crescita dei collaboratori e sull’applicazione di un sistema strutturato di Lean Manufacturing. Dall’altra parte pensare in modo strategico allo sviluppo futuro di Italcoat e, come membro del Comitato Strategico di Laminazione Sottile, contribuire al miglioramento dell’intero Gruppo.